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Fondi pensione, la longevità spaventa più del rischio investimento

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È l’allungarsi dell’aspettativa di vita il principale problema da affrontare per i fondi pensione. A tal punto che il rischo longevità batte addirittura il rischio di investimento. Secondo un’indagine globale condotta da State Street su 400 professionisti del settore dei fondi pensione, alla richiesta di assegnare alle diverse tipologie di rischio una scala di priorità, il 26% ha attribuito un livello “molto alto” al rischio di longevità, seguito dal 25% al rischio di investimento, dal 22% al rischio di liquidità e dal 14% al rischio operativo.

Ecco quindi che i fondi pensione si stanno strutturando per affrontare questi rischi.  “Ottenere successi a lungo termine in un contesto così sfidante significa spostare gli investimenti verso diverse asset class che coniughino redditività potenziale e performance sostenibile”. ha dichiarato Federico Viola, responsabile asset owner solutions per il Sud Europa di State Street, commentando la ricerca  “Pensions with Purpose: Meeting the Retirement Challenge” che l’istituto ha realizzato.

E questo sta portando i principali schemi pensionistici a investire in modelli di governance più strutturati, che assicurino il necessario equilibrio tra autonomia per il team di investimento e presidio del rischio.  “I nostri risultati, ad esempio, mostrano che gli schemi pensionistici stanno investendo in maniera massiccia per migliorare la trasparenza nonché la frequenza del reporting e dei dati, ma riconoscono che c’è ancora molto lavoro da fare”, ha aggiunto Viola, che poi si è soffermato sul futuro.  “I fondi pensione sono consapevoli delle sfide da affrontare e delle azioni da intraprendere per gestirle”, ha spiegato l’esperto, aggiungendo che la loro ricerca ha rivelato inoltre una forte fiducia nella capacità di gestione di queste problematiche da parte dei team interni di gestione del rischio, con il 30% dei professionisti dei fondi pensione che ha descritto le capacità dei propri colleghi come “molto solide” e un ulteriore 55% che le ha ritenute “solide”. 

 

  

19/06/2016 | Categorie: Finanza personale Firma: Redazione