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Fisco, il Bitcoin fa il suo esordio nella dichiarazione dei redditi

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Anche i Bitcoin andranno inseriti nella dichiarazione dei redditi del 2018: novità importante in materia fiscale, commentata dall’esperto Alex Ricchebuono

I profitti ottenuti con Bitcoin e altre criptovalute andranno inseriti nel quadro RW per la dichiarazione dei redditi 2018. L’obbligo riguarderà quelle detenute al di fuori del circuito degli intermediari residenti. A stabilirlo è stata l’Agenzia delle Entrate, con una risposta non pubblica che però ha chiarito i dubbi nati al riguardo nell’ultimo periodo.

Al riguardo abbiamo sentito il parere di  Alex Ricchebuono, esperto di storia ed evoluzione della moneta: “Da molto tempo le autorità fiscali internazionali stanno analizzando il modo per imporre una tassazione coerente al mondo delle criptovalute e l’Agenzia Italiana è stata sicuramente da sempre in prima linea. Il 2018 era poi il candidato ideale per essere l’anno della svolta. Difformemente da ciò che si crede – prosegue Ricchebuono – il sistema della blockchain, considerato del tutto anonimo ed impenetrabile, ha invece due fondamentali colli di bottiglia sui quali, almeno inizialmente si concentreranno i regolatori, ovvero il momento in cui si acquistano e si vendono euro, dollari o altre divise internazionali per convertirle in criptovalute”.

Una svolta importante, dunque, con l’Agenzia che va ad assimilare in maniera concreta le valute virtuali a quelle estere. Un’operazione che segue la scia della risoluzione n°72/E del 02/09/2016 e che spazza via ogni incertezza diffusasi tra operatori e contribuenti: chiunque abbia detenuto criptovalute nel 2017 dovrà pensare anche alla compilazione del quadro RW.

23/04/2018 | Categorie: Economia e Dintorni Firma: Luca Losito