NEWS

Credito emergente: un’isola felice in un periodo incerto

Immagine di anteprima

Il credito emergente può offrire rendimenti interessanti e bassa volatilità anche quando le prospettive per gli altri titoli obbligazionari si fanno meno rosee. Ecco il punto di vista di Alain-Nsiona Defise, head of emerging corporates di Pictet Asset Management.

La strategia Pictet-Emerging Corporate Bonds ha compiuto cinque anni. Com’è cambiata l’asset class in questo lasso di tempo?

Il cambiamento più evidente è stata la rapida crescita. Nelle aree emergenti il mercato del credito è cresciuto di oltre il 50% dal 2012 raggiungendo 1.400 miliardi di dollari.Tale espansione si è accompagnata a un ampliamento dell’universo e ora nell’asset class si contano più società e Paesi che mai. Si tratta di un’opportunità troppo ghiotta e importante perché gli investitori possano ignorarla.

Ma il volume dell’asset class non è tutto. Ci sono stati anche cambiamenti strutturali meno evidenti ma ugualmente importanti. Il mercato è maturato anche in termini di risposta alle crisi locali: eventi che in passato avrebbero scatenato un panico generalizzato, infatti, vengono ora considerati incidenti isolati. Il mercato nel complesso, ad esempio, non ha risentito dei problemi dei mesi scorsi in Russia e Brasile. La riduzione del rischio sistemico è fondamentale per la resilienza e la stabilità del credito emergente.

 

La recente crescita dell’asset class è in gran parte riconducibile all’Asia. Per quale motivo e che cosa significa per gli investitori?

La crescita in Asia riflette profondi cambiamenti nel comportamento e nelle esigenze delle aziende e degli investitori della regione. Da un lato, il numero di potenziali emittenti di bond è aumentato nel quadro dell’espansione dell’economia locale e della maggiore libertà concessa alle aziende private. Dall’altro, anche la domanda è cresciuta rapidamente poiché oltre ad acquistare titoli in valuta locale gli investitori asiatici, che dispongono di un’abbondante liquidità, vogliono beneficiare della stabilità offerta dagli asset in valuta estera.

L’ascesa dell’Asia è stata molto positiva per il credito emergente nel complesso. Le società asiatiche hanno solitamente rating più elevati rispetto a quelle delle altre regioni e hanno incrementato il proprio vantaggio negli ultimi cinque anni. Inoltre, i tassi di default sono molto bassi e non solo rispetto agli altri emittenti emergenti. Dal 2013 a oggi infatti i tassi di insolvenza delle aziende asiatiche di categoria speculativa sono stati inferiori a quelli delle controparti Usa. Per gli investitori quindi la crescita del mercato asiatico non offre solo maggiori opportunità di diversificazione ma anche rendimenti più stabili.

 

Il contesto globale è sempre più critico per i bond poiché le banche centrali iniziano a ridurre gli stimoli monetari. Come si comporteranno i titoli corporate emergenti?

I mercati in via di sviluppo potrebbero non essere la prima scelta degli investitori in caso di peggioramento del contesto. Tuttavia, il debito corporate emergente è in un’ottima posizione che gli consentirà di resistere a eventuali turbolenze sul mercato obbligazionario globale e di rappresentare ancora un’interessante fonte di rendimento e plusvalenze oltre che un buono strumento di diversificazione.

In primo luogo tali titoli hanno solitamente scadenze inferiori e cedole più alte rispetto alle principali categorie di debito. La duration – o sensibilità all’aumento dei tassi di interesse – è quindi più bassa (4,9 anni) rispetto a quella del debito sovrano emergente denominato in dollari (6,9 anni) e del debito investment grade Usa (7,4 anni) . La duration contenuta dovrebbe costituire una preziosa fonte di protezione dato che la Federal Reserve Usa e altre importanti banche centrali dei Paesi avanzati inaspriranno la politica monetaria nei mesi e negli anni a venire.

Secondo, il contesto economico è molto favorevole per i mercati emergenti. Il nostro team economico prevede che le economie in via di sviluppo cresceranno del 5% in termini reali nel 2018, oltre il doppio rispetto al 2,1% atteso per i mercati avanzati.

Terzo, il credito emergente non presenta prezzi eccessivi come nel caso di altre asset class a reddito fisso, pertanto ha maggiori possibilità di assorbire l’aumento dei rendimenti e continuare a generare performance interessanti. Uno dei nostri metodi di valutazione consiste nell’osservare il credit spread per turn of leverage, ovvero il rapporto tra rendimento ricevuto dagli investitori e indebitamento della società. In base a tale parametro, queste obbligazioni offrono costantemente un maggior valore rispetto ai titoli corporate Usa. Inoltre, poiché l’universo del debito corporate emergente non è omogeneo, alcune aree, come i bond latinoamericani di categoria B, presentano valutazioni ancor più allettanti.

Infine, la base di investitori è molto solida e costituita soprattutto da investitori istituzionali che di norma hanno un orizzonte di investimento più lungo. Al contempo, gli Etf – potenzialmente volatili – rappresentano solo una porzione ridotta del mercato creditizio emergente.

 

Nell’ambito del credito emergente dove si concentrano le opportunità più interessanti per il prossimo anno?

Ci piace guardare al nostro portafoglio come a una squadra di calcio: un mix di posizioni con caratteristiche differenti che, se combinate nel modo giusto, possono offrire ottimi risultati.

credito emergente-cattura-pictet AM

 

Nella nostra formazione, la difesa – perno del portafoglio – è composta, tra le altre, da società non cicliche come una utility saudita che dovrebbe conservare la grande affidabilità creditizia e la capacità di generare flussi di cassa stabili anche in un contesto di rallentamento economico. A centrocampo troviamo emittenti che offrono un maggiore potenziale di apprezzamento del capitale a medio termine, tra cui le società dei beni di consumo e minerarie. Infine, l’attacco è costituito dalle posizioni più ambiziose, caratterizzate dal miglior potenziale nel lungo periodo ma anche da un rischio più elevato. In particolare, guardiamo con favore alle società finanziarie nigeriane che presentano un lungo track record di emissioni obbligazionarie, fondamentali interessanti e resilienza alle fluttuazioni del prezzo del petrolio che potrebbero avere un impatto negativo su altre aree del mercato locale del debito.

Negli ultimi cinque anni si è assistito alla crescita, diversificazione e maturazione del mercato del credito emergente che ha dimostrato di poter offrire rendimenti interessanti e plusvalenze. Riteniamo che con il giusto mix di investimenti il potenziale nel prossimo quinquennio potrebbe essere addirittura superiore.

23/12/2017 | Categorie: Investimenti Firma: Redazione